Interessante articolo del Corriere della Sera in cui il professore Raffaele Mantegazza, docente di Pedagogia generale all’università Bicocca di Milano dà appunto le istruzioni per spiegare i tristi fatti parigini ai ragazzi. Il ragionamento del prof fila ed è condivisibile fino a quando il prof non tira fuori la probabilità di essere un terrorista islamico. Qui il matematico che è in me ha alzato subito il sopracciglio. Facendo un rapido calcolo: i terroristi che hanno colpito in Europa sono quasi tutti nati e cresciuti qui. Nel nostro continente ci sono 1,5 milioni di musulmani in Italia, quasi 5 milioni della Francia, 4 milioni della Germania e i 3 milioni del Regno Unito. Facciamo una stima per eccesso; 20 milioni di musulmani in Europa. Ebbene, stando a questo articolo sempre del Corriere della Sera, si sa che i terroristi partiti dall'Europa per la Siria sono migliaia. Pertanto sarebbe più corretto dire uno su centomila dato che i terroristi sono molti (1200 i terroristi partiti solo dalla Francia).
La probabilità già inizia a essere meno buona.
Uno su centomila non è molto buona come probabilità. Inoltre ho la paura che anche dopo aver sconfitto al qaeda e l'isis non saremo tranquilli perché dopo un po' ne spunterà un'altra testa dell'islamismo radicale. Parliamoci chiaro: l'Islam dovrebbe rinnegare con forza questa visione radicale e letterale della religione ma purtroppo finora non ci riesce. Parlo agli amici islamici, bisognerebbe condannare con più forza gli episodi di terrorismo e volere un po' più di bene al Paese in cui vivete.
Parlo ora ai nostri politici: vogliamo istituire un percorso teologico unitario per tutti gli uomini di relione che predicano nel nostro Paese?
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