Vengo a conoscenza da orizzonte scuola dell'ennesima dimostrazione di odio contro gli insegnanti. Questa volta pare che l'attacco venga addirittura da un giornalista dell'Unità.
Nello specifico O.S. fa riferimento alle ultime esternazioni del giornalista contro la protesta di qualche giorno fa degli insegnanti di Napoli per i trasferimenti.
Come si evince dal seguente filmato della Repubblica, gli insegnanti chiedevano semplicemente due cose:
trasparenza (non si sa in base a quali criteri siano stati scelti i trasferibili)
e
giustizia (non si sa per quali criteri insegnanti con più anzianità di servizio siano stati scelti per trasferirsi rispetto agli insegnanti con meno punteggio).
Non bisogna infatti dimenticare che sicuramente un trasferimento per mezza Italia ha un costo economico (nuovo affitto da pagare) per qualunque lavoratore e un costo affettivo (dover rinunciare a trascorrere il proprio tempo con figli e coniuge). Senza dimenticare il vuoto lasciato in famiglia.
Insomma un pasticcione che riguarda molti, non solo al sud Italia. Anche per al nord si è ripetuta la stessa situazione (anche se in dimensioni ridotte). Ho sentito molta gente lamentarsi per i trasferimenti.
Ora, mi rendo conto che l'odio verso gli insegnanti non è mai stato molto celato [ma perché poi tanto odio? Chiunque può fare l'insegnante. Basta solo mettersi a studiare. L'università ha anche costi abbordaboli in Italia] ma stavolta mi sembra quantomeno inopportuno anche da un punto di vista umano.
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